Questa guida pratica vuole schematicamente offrire le principali indicazioni da seguire nel caso in cui l’impresa necessiti di liquidità a causa dell’emergenza coronavirus
L’emergenza epidemiologica del coronavirus, come noto, ha creato e sta creando ingentissimi danni all’economia. In Italia le piccole e medie imprese sono la colonna portante del settore economico ma, a seguito della pandemia, sono state altresì le prime a versare in una situazione di sofferenza a causa della scarsa liquidità. Tra i diversi interventi il Governo si è mosso in favore delle Pmi con nuove misure adottate nel Decreto Liquidità operativo dallo scorso 9 aprile. Vediamo ora nel dettaglio le disposizioni dell’Esecutivo.
IN COSA CONSISTONO LE AGEVOLAZIONI PER LE PMI
Il Governo ha deciso di garantire l’accesso al Fondo di Garanzia per le Pmi al fine di fornire liquidità a tutte le imprese che soddisfino i requisiti che si vedranno nel paragrafo che segue. L’impresa ammessa al beneficio può usufruire fino al 31 dicembre 2020 di garanzie prestate dallo Stato in favore di banche, istituzioni finanziarie italiane ed internazionali per ottenere finanziamenti sotto qualsiasi forma fino a 25.000 euro.
Sono ammessi alla garanzia del Fondo, con copertura al 100%, i nuovi finanziamenti in favore di Pmi la cui attività d’impresa sia stata danneggiata dall’emergenza COVID-19 (all’uopo si deve presentare un’autocertificazione), purché tali finanziamenti prevedano: l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dall’erogazione e una durata fino a 72 mesi; un importo non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi dell’impresa beneficiaria, come risultante dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della domanda di garanzia (ammontare in ogni caso non superiore, come detto, a 25.000 euro).
Il rilascio della garanzia è automatico e gratuito, senza alcuna valutazione da parte del Fondo di garanzia per le Pmi. La Banca potrà pertanto erogare il finanziamento con la sola verifica formale del possesso dei requisiti, senza attendere l’esito dell’istruttoria del gestore del Fondo medesimo. In questo modo, la procedura risulta estremamente snella e sgravata da inopportune lungaggini allo scopo di fornire la liquidità in tempi brevi.
A CHI SONO RIVOLTE LE MISURE
I benefici sono stati estesi alle imprese che occupano fino a 499 dipendenti anche se, per quelle eccedenti i parametri delle Pmi (che sono tali fino a quando i dipendenti sono inferiori alle 250 unità), sono state previste disposizioni differenti da quelle in esame.
In ogni caso, è bene sottolineare che l’impresa beneficiaria alla data del 31 dicembre 2019, non deve essere classificata nella categoria delle imprese in difficoltà (un’impresa è considerata in difficoltà quando essa non è in grado, con le proprie risorse o con le risorse che può ottenere dai proprietari/azionisti o dai creditori, di contenere perdite che in assenza di un intervento esterno delle autorità pubbliche la condurrebbero quasi certamente al collasso economico) e inoltre, alla data del 29 febbraio 2020, non deve avere nei confronti del settore bancario esposizioni deteriorate. Con questi paletti apposti dalla normativa è stato evidentemente introdotto un sistema di agevolazioni rivolto alle imprese che hanno riscontrato difficoltà unicamente a causa della pandemia. La garanzia è concessa anche alle imprese che, in data successiva al 31 dicembre 2019, sono state ammesse alla procedura del concordato con continuità aziendale, hanno stipulato accordi di ristrutturazione o hanno presentato un piano attestato di cui all’art. 67 L.F.
L’impresa beneficiaria, inoltre, deve assumere l’impegno di non approvare la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni nel 2020 e l’impegno di gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali.
COSA FARE
Chi ha intenzione di chiedere un prestito di liquidità non deve fare altro che compilare il modulo disponibile on line sul sito “fondidigaranzia”, che si trova però anche sui siti delle singole banche in sezioni dedicate. Nel modulo si certifica di essere stati danneggiati dal COVID-19 e devono essere altresì indicati i dati dell’azienda, specificando se si tratta di micro, piccola, media, mid cap o grande impresa (sono elencati i parametri a cui fare riferimento) e alcuni dati su occupati, fatturato e totale di bilancio. Il documento va poi inviato all’istituto di credito di riferimento che, come detto, non farà alcun tipo di analisi del bilancio ma valuterà solo la presenza dei requisiti per concedere il prestito.
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E’ possibile accedere agli altri articoli pubblicati nelle raccolte di “news e pareri” e nella rubrica di guide pratiche “Cosa fare se…” a cura dello Studio Legale LBMG di Milano.
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