DECRETO FLUSSI 2021/2022: DI COSA SI TRATTA
Il Decreto Flussi è emanato periodicamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sula base delle indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali sullo stato dell’occupazione e sul numero degli stranieri iscritti alle liste di collocamento.
All’interno del decreto sono previste quote numeriche di lavoratori ammessi all’ingresso regolare in Italia per motivi di lavoro subordinato, stagionale, autonomo, nel corso dell’anno.
Le quote vengono in seguito ripartite in base alle aree regionali e provinciali.
COSA PREVEDE IL DECRETO FLUSSI 2021/2022
Per far fronte alle esigenze di ripresa economica in alcuni settori lavorativi, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Flussi 2021/2022, grazie al quale nel 2022 saranno ammessi in Italia i cittadini non comunitari entro una quota complessiva massima di 69.700 unità, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
In particolare, sono previsti 27.700 ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale e lavoro autonomo, a loro volta suddivisi in base ai diversi settori di autotrasporto merci, edilizia e turistico-alberghiero.
Dei 27.700 ingressi previsti, 20.000 sono consentiti a cittadini di Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici accordi di cooperazione in materia migratoria, in particolare, n. 17.000 per lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka Sudan, Tunisia e Ucraina e n. 3.000 lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi con i quali nel corso dell’anno 2022 entrino in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria.
All’interno dei 27.700 posti è ricompresa anche una quota destinata alla conversione dei permessi di studio e di lavoro stagionale.
Sono previsti poi 42.000 ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, provenienti dai paesi di cui al precedente elenco.
TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DEL DECRETO FLUSSI 2021/2022
I termini per la presentazione delle domande sono differenti a seconda della tipologia del lavoratore:
- i 17.000 lavoratori subordinati non stagionali e autonomi, cittadini di uno dei Paesi Membri di cui all’art. 3 comma 1 lettera a) del Decreto Flussi e i cittadini stranieri di cui all’art. 4 del medesimo decreto, rientranti nella quota complessiva di 17.000, possono presentare la domanda dalle ore 9.00 del decimo giorno successivo alla pubblicazione del decreto flussi nella Gazzetta di Stato, quindi dal decimo giorno successivo al 21 dicembre 2021.
- Invece, i cittadini rientranti nella quota massima di 42.000 unità, ammessi in Italia per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico alberghiero, comprendenti n. 3.000 lavoratori subordinati non stagionali, cittadini di Pesi con i quali nel corso dell’anno 2022 entrino in vigore accordi di cooperazione in materia obbligatoria, come previsto ex art. 3 comma 1 lettera b), possono inviare la domanda dalle ore 9,00 del quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione del decreto flussi nella Gazzetta di Stato.
Sono ammesse le domande di nulla osta al lavoro presentate entro due mesi dalla data di pubblicazione del decreto flussi, nel limite della quota di 69.700.
ORDINE DI ACCETTAZIONE DELLE DOMANDE DEL DECRETO FLUSSI 2022
Anche quest’anno le domande saranno lavorate secondo l’ordine cronologico di invio.
È possibile tuttavia caricare la domanda sul portale in anticipo e procedere con l’invio nel giorno e nell’ora prestabilita al fine di inviare le domande precaricate.
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Lo Studio rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento occorresse.
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Foto Agenzia Liverani
