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L’usufrutto rappresenta uno dei principali diritti reali di godimento disciplinati dall’art. 978 Codice Civile italiano. Esso permette a un soggetto, detto usufruttuario, di godere del bene altrui e di trarne utilità, con l’obbligo di rispettarne la destinazione economica. In altre parole, l’usufruttuario può usare il bene come se ne fosse il proprietario, ma senza mai poterne alterare la destinazione d’uso e con l’obbligo di conservare il bene.
L’usufrutto può essere costituito su beni mobili, immobili o su un patrimonio, con eccezione dei beni consumabili, salvo casi specifici in cui può configurarsi un usufrutto su tali beni, come nel caso dell’usufrutto di denaro (cosiddetto quasi usufrutto).
Per sua natura, è normalmente un contratto a titolo oneroso. Tuttavia, è possibile stipulare un contratto di usufrutto a titolo gratuito, noto come usufrutto gratuito, che pur mantenendo le caratteristiche fondamentali dell’usufrutto, si distingue per l’assenza di un corrispettivo a favore del concedente.

USUFRUTTO GRATUITO: DEFINIZIONE E NATURA GIURIDICA

L’usufrutto gratuito è una particolare modalità di costituzione di usufrutto che avviene senza la previsione di un corrispettivo economico a favore del proprietario del bene (il nudo proprietario). In tal senso, si tratta di un contratto a titolo gratuito, in cui il nudo proprietario concede a un soggetto il diritto di godere di un bene di sua proprietà senza ricevere un pagamento o un’altra controprestazione.
La costituzione di un usufrutto può avvenire tramite contratto, testamento o per usucapione. Nel caso di costituzione tramite contratto, l’accordo deve essere redatto in forma scritta e, trattandosi di beni immobili, deve essere stipulato mediante atto pubblico e trascritto nei registri immobiliari, ai sensi dell’art. 2643 del Codice Civile.

 

OBBLIGHI E DIRITTI DELLE PARTI

L’usufruttuario, anche in caso di usufrutto gratuito, ha una serie di diritti e doveri. In primo luogo, egli ha il diritto di utilizzare il bene e di trarne utilità, secondo la sua destinazione economica. Ad esempio, se l’usufrutto riguarda un immobile, l’usufruttuario può abitarlo o concederlo in locazione, percependo i relativi canoni.
Dal punto di vista degli obblighi, l’usufruttuario è tenuto a conservare il bene in buono stato e a restituirlo al termine del contratto nelle stesse condizioni in cui lo ha ricevuto, salvo il deterioramento derivante dall’uso normale del bene. Egli è inoltre tenuto a pagare le spese ordinarie di manutenzione e a farsi carico dei tributi gravanti sul bene, come l’IMU o la TASI per gli immobili.
Il nudo proprietario, dal canto suo, conserva la titolarità del bene e il diritto di riacquistarne il pieno possesso alla cessazione dell’usufrutto. Il nudo proprietario rimane responsabile per le spese straordinarie, come quelle necessarie per la ristrutturazione o il restauro del bene.

 

DURATA E CESSAZIONE DELL’USUFRUTTO GRATUITO

L’usufrutto è, per sua natura, temporaneo. L’art. 979 del Codice Civile stabilisce che esso può essere costituito per un periodo determinato o per tutta la vita dell’usufruttuario, ma non oltre.
Alla morte dell’usufruttuario, il diritto di usufrutto si estingue e il nudo proprietario riacquista la piena titolarità del bene.
Se il contratto prevede una durata determinata, l’usufrutto si estingue al termine del periodo stabilito.
La cessazione dell’usufrutto può avvenire anche per altre cause previste dalla legge, tra cui l’abuso dell’usufruttuario nel godimento del bene, la rinuncia da parte dell’usufruttuario, il perimento del bene o la confusione, cioè quando l’usufruttuario diventa proprietario del bene stesso.

 

VANTAGGI E SVANTAGGI DEL CONTRATTO DI USUFRUTTO GRATUITO

L’usufrutto gratuito può risultare particolarmente utile in diverse situazioni pratiche.
Ad esempio, può essere utilizzato per consentire a un familiare di godere di un bene senza alienarne la proprietà. Ciò è comune nei rapporti familiari, dove un genitore concede l’usufrutto di un immobile a un figlio, riservandosi la nuda proprietà. In ambito commerciale, l’usufrutto gratuito può consentire di trasferire l’uso di un bene aziendale a un altro soggetto, mantenendone la titolarità. D’altro canto, l’usufrutto gratuito presenta alcuni svantaggi, soprattutto per il nudo proprietario, che, pur mantenendo la proprietà del bene, non ne può godere né trarne utilità per tutta la durata dell’usufrutto. Inoltre, l’usufrutto gratuito non solleva il nudo proprietario dagli oneri straordinari di manutenzione o dalle eventuali imposte di trasferimento.

 

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