La scelta dello studio legale presso cui svolgere la pratica forense rappresenta uno dei momenti più delicati e strategici del percorso professionale di un futuro avvocato. Dopo la laurea in giurisprudenza, il biennio di pratica è il primo vero banco di prova con il mondo della professione, e l’ambiente in cui si svolge può incidere profondamente sulla qualità della formazione ricevuta, sulle opportunità future e sull’identità professionale che il praticante inizierà a costruire.

CHIARIRE I PROPRI OBIETTIVI PROFESSIONALI

Prima ancora di iniziare la ricerca di uno studio, è fondamentale compiere un’autovalutazione realistica e sincera dei propri interessi professionali e delle aspettative per il futuro:

  • Quali materie mi interessano di più? (es. diritto civile, penale, societario, amministrativo, internazionale…)
  • Vorrei lavorare in uno studio boutique o in una grande law firm?
  • Punto a diventare avvocato in proprio o vorrei fare carriera come associato in uno studio?
  • Preferisco lavorare in un ambiente più informale e formativo o competitivo e strutturato?

Rispondere a queste domande aiuta a definire il profilo di studio legale più coerente con le proprie ambizioni. Chi, ad esempio, desidera dedicarsi al diritto penale probabilmente non troverà stimoli in un grande studio corporate; chi, al contrario, sogna di lavorare in ambito internazionale o nella contrattualistica d’impresa potrebbe prediligere una realtà strutturata e orientata al business.

 

TIPOLOGIE DI STUDI LEGALI: PRO E CONTRO

Ogni studio legale ha una propria identità, dimensione e modello operativo. Ecco un panorama sintetico delle principali tipologie:

STUDI LEGALI INDIVIDUALI O DI PICCOLE DIMENSIONI

  • Vantaggi:
    • Formazione più diretta e personalizzata
    • Possibilità di seguire da vicino tutte le fasi del procedimento
    • Clima umano e meno gerarchico
  • Svantaggi:
    • Maggiore carico operativo (cancelleria, depositi, notifiche)
    • Minori risorse e possibilità di crescita strutturata
    • Compenso spesso basso o simbolico

STUDI LEGALI MEDI E BOUTIQUE (SPECIALIZZATI IN UN’AREA)

  • Vantaggi:
    • Possibilità di diventare esperti in una determinata materia
    • Clientela selezionata e lavoro più tecnico
    • Opportunità di costruire un network qualificato
  • Svantaggi:
    • Maggiore pressione sui risultati
    • Specializzazione precoce che potrebbe limitare la visione d’insieme
    • Minore flessibilità

STUDI LEGALI GRANDI / LAW FIRM INTERNAZIONALI

  • Vantaggi:
    • Formazione strutturata e accesso a banche dati e strumenti avanzati
    • Possibilità di lavorare su pratiche complesse e prestigiose
    • Potenziali sbocchi internazionali
  • Svantaggi:
    • Ruolo spesso marginale del praticante nei primi mesi
    • Maggiore competitività e pressione sugli orari
    • Maggior rischio di essere “ingranaggi” in una macchina più grande

 

REPUTAZIONE DELLO STUDIO LEGALE E DEL DOMINUS

La reputazione dello studio e, soprattutto, la figura del dominus (l’avvocato responsabile della formazione del praticante) sono elementi cruciali. Un dominus disponibile, competente e incline all’insegnamento può fare la differenza tra una pratica sterile e una realmente formativa. Cosa considerare:

  • Il dominus è presente in studio o lavora sempre fuori sede?
  • Lascia spazio alla partecipazione attiva o delega solo compiti di segreteria?
  • Ha un approccio dialogico e aperto o è autoritario e distaccato?
  • È noto per la qualità del lavoro e l’etica professionale?

È consigliabile informarsi preventivamente tramite colleghi, forum, università, o ex praticanti che abbiano già svolto la pratica presso lo stesso studio.

 

ESPERIENZA PRATICA: COSA SI IMPARA REALMENTE?

Uno degli errori più comuni è scegliere uno studio esclusivamente per “il nome”, trascurando ciò che realmente si apprende al suo interno. Durante la pratica è essenziale essere coinvolti attivamente in:

  • Redazione di atti e pareri
  • Studio di fascicoli e giurisprudenza
  • Udienze e camere di consiglio
  • Incontri con clienti e negoziazioni
  • Attività di cancelleria (utile per conoscere la macchina giudiziaria)

Uno studio che permette tutto questo, anche se meno noto, può essere più formativo di una grande realtà in cui il praticante resta ai margini.

 

COMPENSO, RIMBORSI E TRATTAMENTO

La questione economica è delicata ma centrale. Ancora oggi, molti praticanti lavorano gratuitamente, nonostante il contributo professionale sempre più rilevante che sono chiamati a offrire. Criteri da valutare:

  • Presenza di un rimborso spese o compenso (anche simbolico)
  • Regolarità dei pagamenti
  • Contrattualizzazione del rapporto
  • Copertura assicurativa

Dal 2022, con la riforma dell’ordinamento forense, è previsto il diritto a un equo compenso per i praticanti che svolgono attività continuativa e prevalente.

 

OPPORTUNITÀ FUTURE E SBOCCHI PROFESSIONALI

Lo studio legale presso cui si svolge la pratica può anche rappresentare un ponte verso future collaborazioni professionali o verso altre carriere (es. concorsi pubblici, dottorati, aziende private). Domande da porsi:

  • Lo studio ha una “politica” di inserimento dei praticanti?
  • Al termine della pratica, offre possibilità di restare come collaboratori?
  • Ci sono ex praticanti che oggi sono associati o partner dello studio?
  • Qual è la reputazione dello studio presso enti pubblici, università o aziende?

 

LOCALIZZAZIONE E ORGANIZZAZIONE LOGISTICA

Anche gli aspetti pratici vanno tenuti in considerazione:

  • Sede dello studio: è facilmente raggiungibile? Vicino al tribunale?
  • Orari di lavoro: sono compatibili con eventuali corsi, studio per l’esame di abilitazione, o impegni personali?
  • Presenza di spazi dedicati ai praticanti (scrivania, computer, biblioteca)?
  • Gestione del carico di lavoro e flessibilità?

Uno studio ben organizzato, con spazi adeguati e strumenti aggiornati, facilita notevolmente l’apprendimento.

 

COME AFFRONTARE IL COLLOQUIO IN STUDIO

Il primo colloquio è fondamentale, e va affrontato con serietà e preparazione. Alcuni consigli pratici:

  • Portare un curriculum aggiornato, sintetico e ben strutturato
  • Mostrare motivazione, umiltà e disponibilità ad apprendere
  • Porre domande intelligenti, ad esempio su:
    • Materie trattate
    • Ruolo del praticante
    • Coinvolgimento nelle attività giudiziarie
  • Verificare l’atteggiamento del dominus: è disponibile al dialogo? Mostra interesse per il percorso del candidato?

 

PRATICA FORENSE COME INVESTIMENTO SU SÈ STESSI

La pratica legale non è un semplice “passaggio obbligato”, ma un periodo fondamentale di formazione in cui si costruiscono le basi per la futura identità professionale. Scegliere con cura lo studio in cui praticare significa investire su sé stessi, sulla qualità della propria preparazione e sulla visione della professione che si vuole incarnare. Non bisogna avere paura di cambiare studio se le aspettative vengono deluse o se il contesto non è formativo.

 

COME SCEGLIERE LO STUDIO LEGALE DOVE FARE PRATICA FORENSE (PER PRATICANTI AVVOCATI)?

La scelta dello studio legale in cui svolgere la pratica forense è un passo determinante nella vita di un giovane giurista. Non esiste una risposta valida per tutti, ma una decisione consapevole richiede analisi, ascolto di sé, spirito critico e visione di lungo periodo. Il consiglio finale è: non cercate solo uno studio “prestigioso”, ma uno studio che vi insegni a essere avvocati, prima ancora che praticanti.

 

****

Di seguito il link per conoscere le aree di competenza del nostro Studio e la pagina lavora con noi per sottoporre la candidatura.

Foto Agenzia Liverani