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DISABILITÀ, SPESSO SOLO UNO SLOGAN IN CAMPAGNA ELETTORALE

Eppure la legge garantisce il diritto a tutti i cittadini con disabilità di muoversi agevolmente nei luoghi pubblici, il diritto alla mobilità è di tutti.
Nonostante le prescrizioni di questa direttiva l’adeguamento degli spazi pubblici e degli edifici non è neanche lontanamente sufficiente per garantire i diritti fondamentali dei cittadini disabili.
Avere a cuore i bisogni speciali delle persone disabili è un dovere morale che fa appello al principio di civiltà e di paritaria partecipazione tra tutti i cittadini senza discriminazioni di alcun genere.
Combattere per una comunità che si possa dire davvero inclusiva ed integrata e che garantisca ai suoi cittadini il diritto alla mobilità e all’accesso a tutti i servizi, dovrebbe essere un obiettivo concreto della nostra società, non sulla carta e non sullo striscione di uno slogan elettorale.
Teniamo conto del fatto che una persona che ha, ad esempio, capacità motorie ridotte deve affrontare difficoltà considerevoli nella gestione delle comuni attività che prevedono spostamenti anche solo nel comune in cui risiede.
Nella nostra metropoli lombarda invece si riscontrano continue barriere architettoniche che sono il principale impedimento per lo svolgimento regolare delle attività quotidiane di soggetti a vario titolo disabili, questione che impedisce al soggetto di integrarsi nella società.
La legge prevede la progettazione e la realizzazione, finanche nei condomini, di impianti a norma per la mobilità e l’accesso agevolato degli individui nelle parti comuni dell’edificio nonché la realizzazione di sistemi o impianti per il sollevamento delle persone con disabilità: li avete mai visti nelle vostre abitazioni e nei vostri condomini?
Il condominio sarebbe tenuto anche ad adeguarsi con impianti e interventi a norma.
Ma ciò che succede in quasi tutti i condomini di Milano, è che si rende impossibile accedere finanche al pianerottolo senza rocambolesche maratone.

 

BARRIERE ARCHITETTONICHE

Anche se è intuitivo capire di cosa si tratta, con questo termine si indicano sia gli ostacoli di tipo fisico come gradini, scalinate, passaggi troppo stretti ma anche la mancanza di segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
L’istituzione deve fattivamente, ed è al di là degli slogan elettorali, subito eliminare quelle barriere conosciute con il nome di barriere percettive o senso percettive e rimuovere gli ostacoli fisici.

 

DOBBIAMO FARE DI PIÙ, COME?

Inserendo nelle normali strutture già esistenti alcuni accorgimenti a beneficio delle persone con disabilità visive: segnali tattili sul piano di calpestio, le cosiddette mappe a rilievo, segnalatori acustici ai semafori per i non vedenti.
Gli ipovedenti oltre ad avvalersi di questi accorgimenti, forse neppure lo sapevate, hanno diritto ad un forte contrasto di luce tra i segnali tattili nonché ad una illuminazione degli ambienti adeguata sia per intensità che per disposizione dei corpi illuminanti.
Hanno diritto infine ad una segnaletica visiva accessibile sia per tipo di grandezza dei caratteri che per posizionamento.
A beneficio di non udenti dobbiamo infine prevedere segnali di allarme visivi e informazioni diffuse mediante display visivi.
Attenzione: mentre gli ostacoli fisici si evidenziano da soli, quelli che impediscono la mobilità autonoma e sicura dei disabili della vista sono praticamente invisibili consistendo nella mancanza di qualche cosa, sembra un gioco di parole ma non lo è.
Dobbiamo quindi fare uno sforzo importante per immedesimarci nella situazione di chi non vede. Le barriere senso percettive sono trascurate dalla nostra istituzione che dovrebbe adoperarsi per soddisfare le esigenze di orientamento e sicurezza dei disabili.
Per la mobilità autonoma dei non vedenti gli ipovedenti è già provata la nuova versione dei segnali tattili: un piano di calpestio che è denominato LVE i cui profili e misure sono appositamente studiati al millimetro.
Esiste poi uno strumento chiamato codice di incrocio, codice di attenzione, codice di arresto pericolo pericolo assoluto, codice di pericolo valicabile.
Secondo alcuni è demagogia dire che l’istituzione è manchevole verso quei cittadini che paritariamente pagano le tasse ma non ricevono paritetica attenzione così che possano vivere una vita indipendente come chiunque altro, ma così non è.

 

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Lo Studio rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento occorresse.

Per conoscere i servizi che si offrono, di seguito il link alla pagina del Diritto condominiale.

Foto Agenzia Liverani

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