Quando si parla di “audizione protetta” ci si riferisce, in particolare, all’escussione di un minore – presunta vittima di maltrattamento o abusi sessuali – nella fase dell’incidente probatorio che può essere richiesto durante l’espletamento delle indagini preliminari o nel corso dell’udienza preliminare dal Pubblico Ministero o dall’indagato/imputato.
Ai sensi dell’art. 392 c.p.p., l’incidente probatorio è un meccanismo di anticipazione della fase di formazione della prova che trova la sua ratio nell’esigenza di assicurare quelle fonti di prova che, per determinati motivi, rischiano di non pervenire in dibattimento.
Ebbene, sentire un minore prima del processo vero e proprio fa sì, in primis, che i ricorsi dello stesso rimangano nitidi e non subiscano interferenze esterne alcune e, inoltre, così facendo si può evitare di dover sentire più volte il minore in fase di dibattimento sottoponendolo, tra l’altro, ad un forte stress emotivo. In particolare, è raccomandato che l’audizione avvenga il più tempestivamente possibile, ovvero subito dopo l’avvenuta segnalazione, così da garantire la tutela del minore ed evitare fenomeni di rielaborazione nonché di contaminazione.
La raccolta della testimonianza del bambino o adolescente, segue prassi strutturate e scientificamente valide.
Al riguardo, l’art.7 della Carta di Noto recita «Le dichiarazioni del minore vanno sempre assunte utilizzando protocolli d’intervista o metodiche ispirate alle indicazioni della letteratura scientifica, nella consapevolezza che ogni intervento sul minore, anche nel rispetto di tutti i canoni di ascolto previsti, causa modificazioni, alterazioni e anche perdita dell’originaria traccia mnestica. Le procedure d’intervista devono adeguarsi, nella forma e nell’articolazione delle domande alle competenze cognitive, alla capacità di comprensione linguistica (semantica, lessicale e sintattica), alla capacità di identificare il contesto nel quale l’evento autobiografico può essere avvenuto, alla capacità di discriminare tra eventi interni ed esterni, nonché al livello di maturità psicoaffettiva del minore. Un particolare approfondimento dovrà essere effettuato in ordine all’abilità del minore di organizzare e riferire il ricordo in relazione alla complessità narrativa e semantica delle tematiche in discussione e all’eventuale presenza di influenze suggestive, interne o esterne, derivanti dall’interazione con adulti».
Per quanto riguarda invece il setting dell’audizione protetta, l’audizione protetta è auspicabile che avvenga in uno spazio neutro. Tuttavia, solitamente, l’escussione avviene in un’aula di Tribunale dotata di vetro a specchio affinché il minore non possa interfacciarsi con il reo, o in un luogo diverso dal Tribunale, ad esempio in strutture specializzate di assistenza.
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Foto Agenzia Liverani